Questo blog ha lo scopo di presentare alcune foto di Rogolo (So) e dintorni. Le fotografie vogliono solo mostrare alcuni aspetti o alcuni angoli del paese. Chiunque volesse contribuire, può inviare all'indirizzo marco.cazzola55@gmail.com le proprie foto con nome dell'autore, eventuale commento e l'autorizzazione alla pubblicazione della foto sul blog. Ringrazio tutti coloro che vorranno collaborare. Cliccare sopra la foto per ingrandirla.
giovedì 24 dicembre 2015
Il bosco
mercoledì 23 dicembre 2015
Targhe in legno
Legna sulla strada
martedì 27 ottobre 2015
Il Gisiöö Graand
sabato 17 ottobre 2015
domenica 30 agosto 2015
La processione di S. Abbondio - 2015
Segue il link ad un piccolo video:
https://www.youtube.com/watch?v=9gK1P4DdKZ
martedì 25 agosto 2015
lunedì 17 agosto 2015
La caséra del Tagliato
giovedì 13 agosto 2015
Fontanino del Castello
lunedì 10 agosto 2015
Erla
sabato 8 agosto 2015
Uno strano cartello
Appena prima di Revolido ci si immette sul sentiero che da Andalo va in Mezzana.
sabato 18 luglio 2015
Appena sotto Erdona
sabato 27 giugno 2015
venerdì 12 giugno 2015
martedì 9 giugno 2015
venerdì 22 maggio 2015
Chiaro di luna, una vita
Alcuni episodi riguardano Rogolo.
lunedì 4 maggio 2015
Questi, sul sentiero appena sotto il Dosso, hanno una curvatura verso Est:
Questi, vicino alla casa del Pierino (ex ristoro), curvano verso Ovest.
Questo, appena sopra la casa dei Fughèè, sembra che prima di crescere in verticale abbia deciso di appoggiarsi al sasso, piegando verso Nord.
domenica 26 aprile 2015
sabato 11 aprile 2015
La croce del Nando.
Lo ricordo con nostalgia.
Il nostro amico Nando era una persona speciale e
particolare.
Mi piace ricordarlo, anche perché, essendo io cresciuto a
pochi passi da casa sua, quando ero bambino per me è stato quasi come un cugino
più grande, da ammirare e da ascoltare (cose che ho fatto anche in età adulta).
Nando aveva girato il mondo, con navi e camion, ricordava
sempre con affetto e nostalgia la sua nave di quando aveva fatto il militare
(per lui sicuramente quella massa di ferro rappresentava un mondo unico, pieno
anche di persone e amici), ma riusciva a godere in pieno la permanenza nel
paese o nella valle. Gli piaceva girare e lo faceva senza problemi, ma
contemporaneamente riusciva ad apprezzare la tranquillità di un ambiente
ristretto. Ha dedicato parte della sua vita al luogo, al paese e alle altre
persone, gli piaceva stare con gli altri, ma era chiaro come la famiglia per
lui fosse un sicuro ed importante riferimento, come lui lo era per i
parenti. Era molto forte, con una
struttura scheletrica e muscolare impressionante, ma qualche volta in lui
appariva lo spirito di un bambino. Mi ricordo, per esempio, come gli brillavano
gli occhi quando parlava delle figlie o della moglie. O la frase che ogni tanto
ripeteva: “Mia moglie si chiama Concetta, ma non è di Taranto, è di Tartano”.
Mentre la diceva gli si leggevano negli occhi i sentimenti che aveva per la sua
Concetta. Mi faceva strano che un omone (io l’ho sempre visto grande) temesse
un cagnolino piccolo e mansueto come il mio.
Qualche volta mi ritornano alla mente le sere, magari
passate sul muretto della piazza della chiesa e che finivano per me sempre
troppo presto, in cui mi raccontava episodi e la storia del paese di Rogolo.
Nando aveva una notevole conoscenza degli avvenimenti passati del paese, che
raccontava con tono pacato ed affettuoso, senza mai arrivare al pettegolezzo.
Talvolta riportava le sue conoscenze solo se sollecitato dalle mie quasi
insistenti domande (ma l’amicizia che ci legava mi permetteva di farlo, penso).
La sua conoscenza del territorio ci tornava utile anche in occasione di
manifestazioni sportive organizzate da quello che in passato definivamo il
Gruppo Sportivo (“G.S.”).
Nando era una persona che riusciva a legare facilmente con
gli altri e a trasmettere loro la sua tranquillità di spirito: la tranquillità
della persona buona e forte, sicura di sé ma non presuntuosa, fiduciosa verso
il prossimo, ma non sprovveduta (con il lavoro che faceva non si sarebbe potuto
permettere di essere ingenuo).
Del “vecchio Nandone” (spesso lo chiamavo così) ricordo moltissime
cose e molti hanno ricordi ancora più numerosi e intensi dei miei, mi
piacerebbe che chi l’ha conosciuto ricordasse il suo carattere, in perfetta
sintonia con quello di molti suoi amici e conoscenti rogolesi (ma non solo).